Le nostre abitudini alimentari sono notevolmente cambiate nel corso degli anni ed è anche vero che 10 anni sono lunghi per cui è difficile fare un’effettiva previsione su quelle che saranno le abitudini alimentari del futuro, tutto ciò non toglie però che si possano fare delle previsioni, soprattutto prendendo come riferimento gli interessi dei consumatori a cui le aziende del settore devono tassativamente adeguarsi. A ciò si aggiunge che anche la pandemia, in quanto evento davvero sorprendente ci ha dimostrato che è proprio l’imprevedibilità uno dei fattori che modella la realtà e che è causa dei più importanti cambiamenti.
Cosa mangeremo fra 10 anni?
Per capire come le esigenze e i trend alimentari siano cambiati negli ultimi anni basta fare la spesa. Basta ad esempio pensare all’evoluzione del settore biologico di cui nel nostro paese si è iniziato a parlare agli inizi degli anni ’70 e solo negli ultimi anni ha acquisito sempre più interesse.
Grazie al sempre più grande interesse dei consumatori verso temi delicati come la salute e l’ambiente, i prodotti biologici hanno registrato il record di acquisti e ben presto potrebbero arrivare anche a monopolizzare i mercati. Da ciò emerge che l’alimentazione delle persone è strettamente determinata dal contesto storico-politico di riferimento, nonché dal contesto economico, ambientale e culturale.
Food trend: cosa mangeremo in futuro
Approfondendo il tema delle probabili abitudini del futuro emerge che oltre ai già citati prodotti biologici e green quelli che troveranno sempre più spazio sono i cosiddetti cibi pland-based, ovvero quei prodotti 100% vegetali e che molto probabilmente riusciranno a sostituire la cane o in generale gli alimenti di origine animale. Questa fetta di mercato, infatti, potrebbe raggiungere già entro qualche anno il valore di 12 miliardi di dollari. Il trend positivo del settore è stato affermato da più fonti e tra queste una delle più autorevoli arriva dai bilanci di Beyond Meat e Impossible Food che proprio negli ultimi due anni hanno aumentato notevolmente il fatturato.
Gli hamburger vegetali, ma anche le salsicce e altri alimenti di questo tipo sono ormai presenti in tutti i supermercati, rispondendo così alle esigenze dei più attenti consumatori. E’ questa l’occasione per ricordare anche che l’allevamento intensivo è una delle principali fonti dell’inquinamento mondiale.
Carne in provetta e insetti
Oltre alle tante alternative vegetali, ultimamente molte start up stanno sperimentando la realizzazione di carne in provetta a partire dalle cellule animali. Il vantaggio? Questo sistema riuscirebbe a garantire la produzione di ben 175 milioni di hamburger semplicemente grazie alle cellule di una singola mucca senza macellarne oltre 400mila. Il primo hamburger di questo tipo è stato prodotto a Londra nel 2013 e il suo costo è stato stimato ben 330.000 dollari. I costi piuttosto proibitivi al momento hanno sospeso la produzione, ma va da sé che grazie al progresso della tecnologia è probabile che si possa procedere con nuovi tentativi.
Alimenti vegetali, carne in provetta e…insetti. Sì, avete letto bene. Recentemente l’EFSA ha dato il via al consumo di larve essiccate, aprendo così per molti delle nuove porte dell’alimentazione. L’allevamento delle larve per l’alimentazione, infatti, è meno impattante rispetto agli allevamenti tradizionali a fronte anche di un elevato apporto proteico. A ciò si aggiunge anche che al momento esistono ben 3.000 specie di insetti commestibili. Se però il loro consumo per molti è difficile da immaginare è sempre più probabile che la stragrande maggioranza delle fonti proteiche possa trovare dei validi sostituti nei vegetali.
Negli ultimi anni, infatti, hanno preso piede anche nuovi metodi di colivazione con i progetti di agricoltura verticale, serre galleggianti e coltivazione idroponica con l’obiettivo di ottenere superfici coltivabili sempre più maggiori. Difficile dunque pronosticare quali saranno gli alimenti principali del futuro, quel che è certo è che la tutela dell’ambiente la fa sempre più da padrona.