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Olio extravergine di oliva: le fasi di lavorazioni

L’olio extravergine di oliva viene così definito in quanto è prodotto dalla prima spremitura (a freddo) eseguita entro 24-72 ore dalla raccolta. La procedura sia meccanica che manuale è utilizzata per ottenere il prodotto senza processi termici o chimici. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo quali sono i passaggi fondamentali per produrre un olio extravergine d’oliva di ottima qualità.

Cos’è per definizione l’olio extravergine di oliva?

L’olio extravergine di oliva viene definito tale poiché è una qualità migliore ed in grado di offrire un maggior gusto e diversi benefici per la salute. Le olive nello specifico vengono schiacciate in un frantoio, e l’olio viene estratto tramite mezzi meccanici (o manualmente) rispetto a quello raffinato che si ottiene mediante l’uso di calore o prodotti chimici. Una volta che le olive hanno subito il processo di spremitura a freddo, la pasta risultante viene fatta passare attraverso una centrifuga per separare l’olio dall’acqua e dai sedimenti. Per arrivare a ciò, è però necessario seguire attentamente diversi passaggi che vanno dal raccolto all’imbottigliamento.

Passaggio 1: procedura di raccolta delle olive

Il primo passo per produrre l’olio extravergine di oliva di alta qualità è la raccolta della materia prima. Questa tra l’altro è un passaggio fondamentale poiché rappresenta uno dei fattori che lo definiscono tale rispetto a quello normale. In Italia, la stagione della raccolta inizia a settembre e termina a dicembre. Una giornata di raccolta delle olive inizia all’alba e dura fino al tramonto o comunque al raggiungimento dell’obiettivo giornaliero. Premesso ciò, va sottolineato che ci sono alcune opzioni per la raccolta delle olive che comprende il cosiddetto agitatore per alberi che le scuote facendole cadere al suolo.

Passaggio 2: trasporto delle olive al frantoio

Il secondo passo per produrre olio extravergine di oliva di alta qualità consiste nel trasportare le olive al frantoio. La procedura artigianale avviene in cassette, mentre le aziende utilizzano carrelli elevatori per spostare giganteschi cassonetti in un furgone, camion o rimorchio. Una volta che le olive arrivano a destinazione, in loco avviene la cosiddetta molitura. Nello specifico, si tratta del momento in cui si scopre quanto olio si è effettivamente prodotto e se di buona qualità. Le olive in alcune zone della Toscana, dell’Umbria, della Puglia e, soprattutto, della Basilicata dove opera l’azienda rapollafiorente.it all’arrivo nel frantoio vengono versate nella sfogliatrice, ossia una macchina che rimuove eventuali gambi, rami o foglie. Successivamente tocca alla tramoggia ovvero una sorta di rullo che facilita lo svuotamento del cestino. Ottemperato a ciò, le olive vengono lavate prima di essere schiacciate.

Passaggio 3: lavorazione delle olive nel frantoio

Le olive dopo averle schiacciate vengono inserite nell’affettatrice. Questa macchina le taglia in piccoli pezzi prima che vengano spostate nel frantoio per facilitare la frantumazione. Il braccio cilindrico di quest’ultimo di tipo perpendicolare si muove intorno ad esse schiacciandole fino a farle diventare in pasta, e ciò in genere avviene in un periodo compreso tra 15 e 40 minuti a seconda di chi sta azionando il frantoio. A questo punto la pasta di olive viene pompata nella centrifuga, ossia una macchina che separa l’acqua vegetale e i solidi dall’olio di oliva. Fatto ciò l’olio extravergine di oliva che esce dalla centrifuga, viene pompato nel filtro che catturerà qualsiasi residuo grossolano dall’apparecchio come ad esempio noccioli o pelle avanzate. Infine viene introdotto in un separatore che serve a rimuovere eventuali tracce d’acqua residue. A seguito di ciò, l’ultimo passo necessario da compiere per portare a buon fine l’olio extravergine d’oliva consiste nell’imbottigliamento e nell’etichettatura.