Agli italiani piace fare trading: i motivi di un simile trend

È giunto il momento di mettere a tacere le lingue maldicenti che descrivono gli italiani come il popolo che va a rilento nell’adeguamento al progresso. Pare infatti che nel nostro paese si segua alla lettera l’innovazione, in ogni campo possibile, fino a toccare il settore borsistico, che piace così tanto da aver convertito gli italiani al trading online. Oggi infatti fare trading rappresenta il 10% del controvalore sulle azioni italiane. Una percentuale non di certo bassa

L’Italia e il trading: confronto con l’Europa

I numeri parlano chiaro e consentono un confronto rispetto al contesto europeo. Il nostro paese infatti ha registrato un volume di affari sul web così alto da classificarsi in terza posizione a livello europeo, non avendo nulla da invidiare a paesi scandinavi o alla Svizzera che ricoprono i primi posti. Gli italiani amano il brivido di acquistare e vendere titoli, servendosi anche di siti preposti alla simulazione del gioco in borsa: per maggiori informazioni collegarsi a questo link.

In termini percentuali, l’Italia ha raggiunto anche il 54% dell’attività di trafing, cifra che continua a cresce ogni giorno di più, fino alla insinuazione sui mercati come il Global Equity Market, ove vengono quotate tutte le azioni estere.

I dati sulla Borsa Italiana evidenziano che l’attività di mercato è molto concentrata, grazie ai più importanti broker online che sanno far fruttare le percentuali di volumi scambiati sul mercato azionario principale. Affiancano l’attività degli operatori le società di servizi finanziari, che aiutano ad indirizzare la forma di investimento attraverso internet.

Il trading super gli ostacoli favorendo il mercato

Non sono certo pochi gli ostacoli che vengono affrontati su questo versante, ma essendo superati alla grande. Il trend assume un valore aggiuntivo molto interessante. Se fino a poco tempo fa gli italiani erano dubbiosi nel diventare trader oggi invece sanno destreggiarsi da un mercato all’altro conquistando ampi consensi e modici guadagni. Tra l’altro hanno imparato, seppure lentamente, a difendersi da eventuali attacchi hacker e da broker non proprio trasparenti.

In un simile contesto esiste comunque il rischio di perdita, ma lo studio del mercato azionario fa sì che tutto possa indirizzarsi verso strade quanto più positive possibili provando dunque a raggiungere degli introiti validi dai propri investimenti.

In vero spesso si riesce a lavorare tranquilli grazie all’intervento delle autorità che con indagini espletate in favore dei borsisti, hanno individuato e messo al bando oltre duecento siti pirata che, solo nei primi sei mesi del 2018 hanno provato a truffare i risparmiatori creduloni e poco esperti, promettendo guadagni veloci e smisurati su piccole somme investite.

Il futuro del trading italiano

Quali sono dunque i prossimi passi dei trader italiani? Sicuramente, in un’ottica di tale positività, il trading in Italia continuerà ad evolversi in meglio, sfruttando anche in proprio favore delle attività di educazione finanziaria atte a insegnare come raggiungere l’obiettivo di aumentare il grado di consapevolezza dei risparmiatori circa le decisioni di investire e di far fronte all’eventuale rischio. Allo stesso tempo, non mancheranno interventi di sicurezza volti a controllare l’operato delle piattaforme, onde evitare manovre non proprio lecite e nitide. Si proverà dunque a privilegiare le transazioni sui mercati regolamentati, che appaiano quindi veritiere ed efficaci.