ricevere prestito senza busta paga

Come ricevere un prestito senza busta paga

Spesso chi non ha un lavoro, e dunque non ha disponibilità economica, deve affrontare delle spese senza sapere da dove attingere per il cash. Magari si pensa ad un prestito, il quale di norma viene concesso solo in presenza di una busta paga.

Quest’ultima osservazione è vera a metà. Neo senso che esiste la possibilità di ottenere un prestito in assenza di una fonte di reddito cospicua come lo stipendio. Si tratta di una novità esperita negli ultimi anni all’indomani della crisi economica che ha coinvolto un po’ tutta l’Italia, a causa della quale molte persone sono senza lavoro.

Qualche delucidazione a riguardo

Giova evidenziare in tal senso due aspetti importanti per richiedere il prestito senza che ci sia di base una busta paga. In primis pur mancando uno stipendio a fare da “spalla forte” per la concessione del mutuo, occorre comunque avere una garanzia circa la restituzione del credito erogato. In assenza di questa garanzia il prestito non viene concesso.

Inoltre non dobbiamo aspettarci chissà quali somme esose: non vengono concessi più di 10 mila euro, e i tassi di interesse non sono una passeggiata.

Chi può chiedere un prestito senza avere busta paga

Chi può richiedere un prestito senza avere busta paga? Sicuramente tutti quei soggetti che non vantano il possesso di un cedolino paga a a dimostrazione del lavoro dipendente effettuato. Tali soggetti sono:

  • Disoccupati;
  • Lavoratori autonomi;
  • Lavoratori irregolari (in nero);
  • Disoccupati;
  • I cosiddetti “Neet” (giovani non studiano e non lavorano);
  • Studenti;
  • Imprenditori in fase di start-up.

Ovviamente questi soggetti, così come quando si richiedono i prestiti ordinari, possono rivolgersi a banche ed enti finanziari. Ovviamente è buono uso, onde evitare truffe, informarsi circa la serietà del soggetto erogante, magari su internet, chiedendo ad amici e parenti o più semplicemente telefonando all’ente scelto e facendo le domande che riteniamo opportune.

Quali sono le garanzie richieste

Affinché si possa ottenere un prestito quindi, come già anticipato sopra servono delle garanzie. Queste ultime possono tranquillamente risiedere nella firma di un terzo soggetto che fornisca prova di poter coprire il debito residuo, in veci del richiedente.

Altra alternativa potrebbe essere quella di avere dei documenti che attestino una fonte reddituale diversa dallo stipendio. Ad esempio è il caso delle ricevute bancarie inerenti ai canoni di locazione di un immobile di proprietà.

Inoltre, come avviene per il mutuo, anche per il prestito senza busta paga si può andare ad ipotecare un immobile di proprietà nonostante questa sia un’ipotesi molto complessa. Complessa in quanto il valore dell’immobile è molto più alto dell’importo del prestito richiesto. Per cui è troppo intersecato andare ad effettuare un’ipoteca parziale.

Gli interessi

Per gli interessi, questa tipologia di prestito non è affatto conveniente. Gli istituti di credito infatti stabiliscono percentuali elevate, in virtù del fatto che c’è più probabilità che il richiedente non estingua il debito.

Comunque sia, in tal verso, si consiglia sempre di controllare i tassi applicati prima di firmare il contratto. Questi tassi vanno messi a confronto con il tasso d’usura calcolato dalla Banca d’Italia per conto del Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Più nello specifico, il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM), viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e sui portali del Ministero dell’Economia.

Gli importi

L’importo, l’abbiamo già anticipato, è molto esiguo per coloro che non possono fornire una garanzia certa all’Istituto di credito. Le banche infatti non prestano più di 10 mila euro in quanto non hanno intenzione di rimetterci somme troppo elevate in caso di morosità.

Quando scegliamo la tipologia di prestito infine, oltre a considerare l’importo dovremo tenere conto pure di:

  • TAN (Tasso Annuo Nominale), cioè il tasso d’interesse;
  • TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), la percentuale dei costi complessivi del finanziamento, compresa la polizza assicurativa obbligatoria;
  • Eventuali polizze assicurative (facoltative).