Lo shopping dopo il Covid-19

La pandemia scatenata dal Coronavirus all’inizio di quest’anno ha profondamente cambiato tanti aspetti della nostra vita e si è rispecchiata anche nell’economia del paese in diversi settori.

Com’è cambiato lo shopping

Durante il periodo di quarantena, l’unico mercato forse ad aver goduto di qualche beneficio è quello alimentare: una continua corsa ai beni di prima necessità come pane, farina e lievito e grosse cifre spese per l’acquisto di alimentati di ogni tipo.

Sorprendentemente gli italiani, anche dopo il lockdown, continuato a spendere denaro per acquisto di cibo con un tasso di +15% della media; invece calano a picco invece i tassi per le altre categorie: parliamo di -75% delle spese in vestiti o scarpe, -50% in mobili e altri pezzi d’arredo e -20% per l’acquisto di libri e giornali di ogni tipo.

Hanno mantenuto invece un tasso d’acquisto regolare strumenti di elettronica come pc e smartphone oppure attrezzi per praticare la ginnastica in casa.

Per quanto riguarda i servizi di acquisto online, l’Italia e la Spagna sono stati i paesi che hanno sofferto di più delle problematiche conseguenti alle restrizioni: la percentuale di acquisti digitali è stata del 6,3% per l’Italia e 5,4% per la Spagna mentre il Regno Unito ha assicurato un servizio pari al 20,4% seguito dall’11,7% della Germania.

Gli acquisti online però si sono rivelati molto utili in questo clima di rischio e paura del contagio: oltre il 50% degli italiani intervistati ha dichiarato di aver acquistato per la prima volta un prodotto tramite Internet.

In Italia infatti –rispetto alla cifra di acquisti online previsti per quest’anno- è avanti di circa un miliardo di euro di prodotti.

Analisi dei dati

È evidente che i dati rispecchino le abitudini dei consumatori italiani in questi ultimi tre mesi: sono sopravvissuti solo i settori che sono riusciti ad entrare nelle nostre case durante la quarantena.

Quasi 17 milioni di italiani sono sicuri del fatto che le proprie abitudini e stili di vita si sono modificate e cambieranno per sempre dopo l’epidemia: è questo il nuovo dato emergente dal report che è stato effettuato dalla società di consulenza globale Alvarez & Marsal su un’analisi di 6 mila consumatori provenienti da diversi paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, Svizzera e Gran Bretagna).

In particolare, dall’analisi è stato rilevato che i consumatori spagnoli e italiani sono molto più preoccupati sulla loro situazione economica rispetto agli altri paesi e dunque sono coloro i quali hanno applicato il maggior numero di tagli sui consumi che non sono considerati essenziali.

Prospettive future per lo shopping

Anche le esigenze dei consumatori quindi, in relazione al cambiamento di abitudini e stili di vita, sono mutate.

I fattori dei quali tener conto durante l’esperienza d’acquisto sono diversi, prima di tutto la sicurezza: il consumatore deve sentirsi al sicuro durante l’acquisto, dunque, tiene molto al rispetto delle norme di sicurezza igieniche anche a discapito di prezzo e tempi di lavorazione e/o spedizione.

Resta il divario tra l’acquisto online e nel negozio fisico: un’esperienza di acquisto distaccata attraverso mascherine e visiere resta la soluzione migliore per garantire tali norme di sicurezza.

Tale approccio però non è spesso gradito, soprattutto dagli acquirenti giovani che preferiscono un approccio più diretto: potrebbero essere loro a contribuire alla crescita del numero di acquisti online.